Casa Lusena a Milano – 1974


Il progetto viene commissionato da una famiglia di imprenditori tessili toscani operanti nel settore dei manufatti d’alta moda, emigrati a Milano per meglio commercializzare la loro produzione.

L’edificio è ubicato in una lottizzazione in zona Monte Rosa, organizzata agli inizi dello scorso secolo secondo i principi delle garden city: gruppi di case a tre o quattro piani con giardino disposte attorno a una piazza interna. La progettazione richiesta concerne la costruzione ex-novo di un edificio che ospiti tre appartamenti, due per i figli e uno genitoriale, indipendenti ma interconnessi. La cubatura dell’intervento sostituisce quella di una villetta ormai fatiscente che viene demolita.
L’edificio viene strutturato su quattro piani fuori terra, dei quali il primo seminterrato su pilotis; gli appartamenti per i figli occupano i primi tre, mentre l’ultimo livello, accentuato da una luminosissima cupola, è completamente dedicato ai genitori. Il concept progettuale origina da una rilettura funzionale dell’architettura palladiana che redistribuisce, gerarchizzandoli in spazi serviti e spazi serventi, la pianta molto articolata.

La soluzione prescelta coniuga con disinvolta leggerezza contraddizioni apparenti e dissimulate simbologie: la verticalità delle quattro “torri” angolari -matrici dell’impianto progettuale- si confronta con l’intrico delle connessioni interne, la molteplicità dei livelli abitativi degli appartamenti dei figli si appiana nella congruenza suprema dello spazio per i genitori, l’attenta finestratura delle facciate articola la massa muraria altrimenti troppo perentoria, l’uso di materiali ordinari attenua la ricercatezza delle soluzioni decorative interne.

L’ edificio è stato progettato da J.P. Buffi Architetto, con A. Magnaghi architetto associato.