Costruire nell’entroterra ligure comporta sempre e comunque un contraddittorio serrato con le caratteristiche ineludibili impresse a quel territorio dalla sua secolare antropizzazione. L’intervento residenziale in oggetto, che ha riguardato la progettazione di un'ottantina di alloggi, non ha potuto né voluto esimersi da tale confronto, distillando i segni forti e stemperando gli aspetti più problematici di tale corposa eredità. La scelta compiuta ha indotto ad adagiare senza forzature, sulle curve di livello, due barre pluripiano di edifici a schiera gradonati: la presenza di piccoli giardini pensili che affiancano i percorsi di distribuzione degli ingressi alle unità immobiliari ha permesso un’ulteriore mediazione tra costruito e ambito naturale, evitando nel contempo all’importante cubatura di emergere con dissonante insolenza rispetto al paesaggio circostante. I punti di articolazione necessari per accompagnare l’andamento altimetrico accolgono le torri che contengono ascensori e corpi scale per la distribuzione verticale, sottolineando con discrezione le necessarie cesure architettoniche e imprimendo al contempo all’ambito circostante la scansione ritmica di molti paesaggi rinascimentali . Originariamente la progettazione prevedeva la creazione di spazi funzionalmente dedicati per attività e servizi collettivi, sulla scorta di esempi europei di alta qualità quali la Siedlung Halen dell’atelier 5 a Berna. Les demeures d’Agostino se parcourent avec une évidence de bonheur […] son architecture se remémore parfois le très ancien rêve d’Aalto e de Corbu: lotir le ciel, bâtir le vide. Michel Vernes, Divertissement, Torino 1989 |
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